Brand o marchio. Perché si continuano a confondere tra loro? Come mai si fatica tanto a capire che tanto il primo quanto il secondo sono termini tra loro distinti? Eppure il brand contiene il marchio e il marchio è l’espressione iconica del brand. Di conseguenza, non si può parlare di uno senza per questo scomodarsi a citare anche l’altro. Ecco perché abbiamo voluto fare chiarezza una volta per tutte e specificare in cosa questi due termini si distinguano.
Brand o marchio: qual è la differenza?
Malgrado la mole di informazioni a disposizione di tutti che si può trovare sul Web, ancora sentiamo dire da più di una voce dentro al coro: il marchio è il brand. Come se tra i due termini non vi fosse alcuna differenza. La realtà però è ben diversa da ciò che l’opinione di queste stimate persone può sostenere. Perché dire marchio non equivale ad ammettervi un’equivalenza assoluta con il brand. Quest’ultimo è un concetto astratto e piuttosto generale, pari più a un insieme di valori distinti. Considerate il brand come fosse una persona in carne e ossa. Come tale, il brand può trasmettere emozioni particolari e ispirare reazioni ora di affezione, ora di repulsione.
Che cos’è un brand?
Il brand è un grande contenitore. Tiene tutto: dagli aspetti che pertengono alla comunicazione visiva, alla storia dell’azienda. Anche la sua reputazione nel web, così come il livello di notorietà e il posizionamento fanno parte del brand.
Il brand fonda la sua longevità sulle strategie di comunicazione: pubblicità, interazione con i clienti, web e social media marketing, SEO. In base all’efficacia o meno di queste attività il brand avrà o non avrà successo sul Web. Essendo il brand un concetto astratto non è possibile riferirsi ad esso come marchio. Questo è un errore piuttosto comune che molte persone continuano ancora a commettere.
Che cos’è il marchio?
Il marchio è la rappresentazione grafica del brand. Come tale ha lo scopo di identificare l’azienda, fornendo informazioni sulla sua origine e le caratteristiche dell’oggetto cui è abbinato. In altre parole, il marchio permette al brand di distinguersi rispetto alla concorrenza. Prendiamo il caso di una delle aziende più famose al mondo. La mela morsicata è il marchio della Apple, al punto che non c’è neanche bisogno di pensarci due volte, prima di riconoscerla. Chiunque si imbatta in quel disegno capisce subito quale azienda vi si riferisce. In sintesi, il marchio è il simbolo del brand.
Da che cosa è composto il marchio?
Il marchio è generalmente composto da quattro elementi fondanti: il nome, i colori, il logotipo e il simbolo. Solitamente viene associato poi un quinto elemento, in genere una frase di breve durata volta a riassumere la filosofia imprenditoriale del brand: pensiamo a “Home for Quattro” per Audi. Il coloro del marchio deve essere particolare ed evocativo. Stessa cosa per il logotipo, che deve ricalcare una forma accattivante servendosi del carattere, la spaziatura e le proporzioni.
Brand e e-commerce: il 19 ottobre
Brand o marchio, quindi? Entrambe sono due entità distinte, di cui la prima è parte integrante della seconda. Il loro rapporto è segnato da un’intesa che più si fa vincente più contribuirà al successo dell’azienda che aspiri a potenziare la sua visibilità sul Web.
Se ancora avete dei dubbi a riguardo, avrete modo di approfondire la questione il 19 ottobre 2018. Infatti, al Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino si terrà l’EcommerceDay, uno degli eventi su Ecommerce e Digital Transformation più importanti in Italia. Venite scoprire il programma dell’evento e prenotate subito il tuo biglietto online. Ancora per qualche giorno potrete approfittare dell’offerta early booking che vi consente di avere oltre il 50% di sconto sul prezzo del biglietto.
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