Il credito di imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali, conosciuto anche come Bonus Pubblicità è la misura attivata nel 2018 dal Governo italiano per sostenere gli investimenti in campagne pubblicitarie.
Possono beneficiare di questa inziativa le imprese italiane, le agenzie di comunicazione, i professionisti ed i lavoratori autonomi.
Per via della grossa crisi finanziaria che stiamo vivendo per via del Coronavirus quest’anno la misura è diventata ancora più vantaggiosa per chi oggi pianifica attività promozionali per rimettere in modo il proprio business.
La norma istituisce un regime straordinario per il bonus pubblicità nell’anno 2020 dove sarà concesso come credito d’imposta nella misura unica del 30% del valore di tutti gli investimenti effettuati con il limite di spesa di 27,5 milioni di euro.
Le domande potranno essere presentate tra il 1 e il 30 settembre 2020 sulla piattaforma telematica nell’area autenticata del sito dell’Agenzia delle entrate.
Chi beneficia del Bonus Pubblicità
L’intervento è pensato per “imprese, lavoratori autonomi e gli enti non commerciali” che fanno investimenti in marketing acquistando spazi pubblicitari o inserzioni commerciali su mezzi di informazione e le imprese e le agenzie del mondo dell’editoria e della pubblicità che hanno investito su stampa, online, tv e radio.
Per maggiori informazioni https://informazioneeditoria.gov.it/.
Che tipo di pubblicità non beneficia del bonus
Segue un elenco: grafica pubblicitaria su cartelloni fisici, volantini cartacei periodici, pubblicità su cartellonistica, pubblicità su vetture o apparecchiature, pubblicità mediante affissioni e display, pubblicità su schermi di sale cinematografiche.
Per quanto riguarda più da vicino il Web, non sono utili per richiedere il bonus pubblicità le attività promozionali tramite social o piattaforme online né banner pubblicitari su portali online.
Le domande sono da presentare entro il 30 settembre
Per accedere, con nuova domanda, al bonus si deve presentare la pratica nel mese di settembre 2020 mentre le richieste già trasmesse nel mese di marzo restano ovviamente valide.