Dal 1° gennaio 2022 i nuclei familiari con figli devono inoltrare all’Inps la domanda per l’Assegno Unico, che sostituisce gli assegni familiari e le detrazioni fiscali per figli a carico dal Marzo 2022.
La domanda va presentata accedendo (mediante Spid livello 2 o Carta identità elettronica 3.0 o Carta Nazionale Sevizi oppure Patronato) al siti www.inps.it al servizio “Assegno unico universale per i figli a carico”
La domanda si riferisce al periodo dal 1° Marzo 2022 al 28 Febbraio 2023 e dovrà essere ripetuta annualmente.
Per le domande presentate dal 1° Gennaio al 30 Giugno 2022 l’Assegno Unico Universale (AUU) decorre da Marzo. Dal 1° Luglio in poi la domanda decorrerà dal mese successivo a quello della presentazione (cioè non avranno arretrati).
La domanda è molto semplice, viene richiesta solo la composizione del nucleo familiare, il luogo di residenza del nucleo familiare e l’Iban.
Serve L’ISEE
Serve l’ISEE, cioè l’indicatore della situazione economica, riferito all’anno 2020:
- se già presente al momento della domanda, l’AUU viene pagato nella misura intera;
- se lo convalida entro il 30 Giugno 2022 avrà diritto agli arretrati tra l’importo minimo che percepisce da Marzo e l’importo commisurato all’ISEE;
- nel caso l’ISEE sia superiore a € 40.000 oppure non lo presenta, ha diritto all’assegno minimo di € 50 mensili per ogni figlio (€ 25 mensili se maggiorenne).
A chi spetta l’assegno unico
L’assegno unico spetta ai nuclei familiari (anche a quelli con lavoratori autonomi) per:
Figlio Minorenne (decorre dal settimo mese di gravidanza)
Figlio Maggiorenne fino a 21 anni d’età a condizione, alternativamente, che:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale oppure un corso di laurea;
- svolga un tirocinio oppure un lavoro con reddito complessivo inferiore ad €. 8.000 annui;
- sia registrato come disoccupato presso il Centro per l’impiego.
Se è disabile, spetta l’Assegno Unico indipendentemente dall’età.
L’assegno, corrisposto dall’Inps, è erogato al richiedente oppure, a richiesta anche successiva, in pari misura da chi esercita la responsabilità genitoriale.
Per ulteriori informazioni
Per maggiori informazioni consultare il Messaggio Inps n. 4748 del 31/12/2021
Oppure rivolgersi agli Istituti di Patronato.
Il datore di lavoro non può fornire assistenza, nemmeno per il tramite del consulente del lavoro.
Gli assegni familiari per il coniuge continueranno ad essere indicati nella busta paga, così come continueranno ad essere conteggiate le detrazioni fiscali per coniuge a carico e figli a carico di età superiore a 21 anni.