Jeff Bezos non vuole proprio saperne di starsene con le mani in mano. Che l’uomo più ricco al mondo secondo Forbes sia intenzionato a portare la sua creatura a livelli di grandezza sempre maggiori è fuori discussione. La novità, accessibile per ora solo agli utenti Prime statunitensi, è Amazon Wardrobe, un servizio che farà parlare di sé abbastanza a lungo da stimolare Bezos ad estendere il servizio anche all’Europa.
Amazon Wardrobe: negli USA è già una realtà
Avete presente le cabine dei negozi di abbigliamento? Si ha libera scelta di provare un vestito, un paio di pantaloni, una t-shirt, una gonna. Se il vestito ti piace te lo compri e vai via dal negozio con aria festante e la consapevolezza che il tuo prossimo outfit farà faville. Ciò che non ti soddisfa rimane in negozio. Trasferite per un momento questo esempio dal piano fisico a quello virtuale, e capirete che cos’è che caratterizza Wardrobe, il nuovo servizio di Amazon Prime.
Il servizio consente ai clienti di farsi spedire a casa in maniera gratuita da 3 a 8 capi d’abbigliamento, accessori compresi, decidendo in seguito quali riscontrino il suo favore e quali no. Se il capo piace il cliente lo paga ed effettua la transazione, in caso contrario lo rimanda indietro. Il servizio è stato lanciato su Amazon Usa e ancora non si sa quando sbarcherà in Italia.
Amazon Wardrobe: in sintesi
Su Amazon Usa è stata inserita una sezione nominata Prime Wardrobe, con una selezione di capi di varie marche e relative fasce di prezzo. Le collezioni riguardano sia uomo che donna che ragazzi/e e neonati. Si tratta di un servizio destinato a far parlare di sé e a rivoluzionare ulteriormente il mondo della vendita online.
Una tattica che spera palesemente di aumentare le vendite nel settore dell’abbigliamento snellendo i processi di acquisto? Anche, ma non solo. Quel che è certo è che il servizio Amazon Wardrobe farà parlare di sé a lungo, e il suo uso si estenderà ben al di fuori dei confini statunitensi. Chi non vorrebbe, d’altronde, risparmiarsi la noia di recarsi in un negozio affollato dopo una lunga giornata lavorativa? O peggio, in un afoso e soleggiato weekend di metà estate?
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