Il mese scorso Jeff Bezos, CEO di Amazon, ha effettuato il suo primo investimento in una start-up di e-commerce sud-est asiatica.
Ula, start-up in questione fondata da ex-dipendenti di Amazon, non è però la classica azienda che fattura miliardi di dollari l’anno. Si tratta infatti di una start-up di negozi a conduzione familairi creata meno di due anni fa.
Un business ispirato direttamente da Jeff Bezos
La start-up Ula si pone come obbiettivo primario quello di modernizzare i milioni di chioschi a conduzione familiare, chiamati anche Warung, presenti in Indonesia. La società fornisce servizi di inventario e di consegna, fornendo anche consulenze per quanto riguarda i finanziamenti.
Fondata nel Gennaio 2020 da Mehra, attuale CEO della start-up, Ula ha visto la sua fortuna del passaggio al digitale indotto dalla pandemia da Covid 19. In poco tempo, la società ha raccolta oltre 117 milioni di dollari in finanziamenti provenienti da grandi nomi come Tencet, Lightspeed Venture Partners e il family office Bezos Expeditions.
Il fondatore di Amazon avrebbe deciso di finanziare la start-up indonesiana subito dopo averne subito parlare da Mehra, suo ex-dipendente.
“E’ stato un momento incredibilmente felice per me, grande sostenitore di Amazon” ha commentato Nipun Mehra, CEO di Ula.
Sebbene Mehra non abbia mai incontrato il fondatore miliardario, ha lavorato per l’azienda di Amazon come Ingegnere informatico presso la sede centrale di Seattle.
Proprio come Bezos, però, l’ingegnere ha sempre espresso il suo desiderio di diventare un imprenditore di successo. La sua idea innovativa è arrivata solo qualche anno dopo, mentre Mehra lavorava come investitore presso Sequoia India. Il fondatore di Ula ha infatti scorto nei Warung l’opportunità di adattare il tradizionale modello di e-commerce, aprendo di fatto le porte verso un nuovo mercato.
“Il modo tradizionale di fare e-commerce non sempre è sufficiente. Per questo motivo, è necessario trovare nuove vie mai percorse” afferma Nipun Mehra.
Adattare il modello di e-commerce per l’Indonesia
L’Indonesia, con la sua vasta popolazione e una economia in rapida crescita, viene vista come un’ottima opportunità per investitori ed imprenditori.
I piccoli chioschi alimentari a conduzione familiare forniscono quasi i tre quarti (72%) delle vendite di beni di consumo nel Paese, arrivando a valere fino a 47 miliardi di dollari. Questi negozi, detti anche Warung, rappresentato una parte integrante della società, presenti soprattutto nelle città e nelle piccole province fuori da Giacarta.
I Warung vendono per lo più bevande, cibo confezionato o articoli per la casa.
“Questi chioschi vengono essenzialmente gestiti da una o da due persone che si comportano anche come consumatori. Oltre a possedere l’attività, infatti, devono procurarsi i beni da rivendere” spiega Abheek Anand, amministratore delegato di Sequoia India nonché investitore di Ula “Per chi possiede queste attività, fare rifornimento offline non è per nulla conveniente. Devono recarsi al mercato centrale, passare ore e ore a capire cosa comprare, dove e da chi. Sono inoltre fortemente limitati dall’ingombro fisico che si devono portare dietro, non potendo quindi fare grandi acquisti in un unico tentativo“.
Adottare il modello di e-commerce di Amazon: l’idea di Ula
Mehra, CEO di Ula, ha cercato di semplicizzare il processo di rifornimento per i possessori dei Warung indonesiani. Per far ciò, ha creato una piattaforma business-to-business che consentisse agli ambulanti di ordinare le scorte a prezzi competitivi e le consegnasse direttamente al loro negozio con una piccola commissione.
Mehra ha contatto i suoi ex-colleghi operanti nel settore dell’e-commerce. Nel suo progetto, il CEO di Ula è riuscito a reclutare Alan Wong di Amazon, Riky Tenggara di Lazada e il dirigente di Procter & Gamble Derry Sakti”.
“Abbiamo imparato a fare business da Amazon e ne abbiamo appreso la teoria all’Università. Abbiamo voluto fornire un po’ di questa conoscenza anche ai possessori di smartphone e ai proprietari dei Warung, per consentire loro di guadagnare e risparmiare più soldi“.
Ula: il successo durante la pandemia
Dopo un inizio un po’ traballante, la società ha raggiunto la propria fortuna proprio grazie alla pandemia.
Il lockdown ha infatti reso difficile l’acquisto presso i grossisti della merce da rivendere, facendo allo stesso tempo aumentare la domanda di beni essenziali come cibo, bevande o articoli per la casa.
“La necessità del mercato è cambiata all’improvviso. In isolamento, la tua unica priorità è quella di procurarti cibo e di ottenere rapidamente tutto ciò che viene consumato” ha commentato Mehra.
Ula ha reagito prontamente alla nuova situazione, reclutando migliaia di venditori ambulanti e ampliando il proprio staff da 15 a 400 dipendenti in tre Stati: Indonesia, Singapore e India. Questa mossa ha attirato l’attenzione degli investitori, che hanno effettuato importanti investimenti estremamente utili alla giovane start-up.
Un successo che non accenna a fermarsi
Ad Ottobre 2021, Ula ha raccolto oltre 87 milioni di dollari in investimenti. Il CEO della start-up ha affermato che questo denaro si rivelerà essenziale per espandere la sua offerta nel mercato esistente, consentendo inoltre di lanciare un nuovo servizio: “acquista ora, paga in seguito”.
Entro i prossimi 18 mesi, il CEO conta di quadruplicare il numero di commercianti con cui Ula lavora, arrivando da 70.000 a 300.000.
Un ulteriore obbiettivo è quello di aiutare i commercianti ad espandere il proprio mercato, vendendo anche abbigliamento o prodotti tecnologici in modo da raddoppiare il proprio reddito.
“Per me, questo porterà ad una nuova forma di vendita al dettaglio. Non qualcosa che abbiamo visto negli Stati Uniti o nella Cina: sarà qualcosa di unico e specifico solo per l’Indonesia” ha commentato Mehra.
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