Ingvar Kamprad, fondatore di IKEA, muore all’età di 91 anni. Era uno degli uomini più influenti del pianeta, che si è spento lasciando un messaggio che tutti dovremmo assorbire come monito per la nostra vita. Bisogna dare valore a ogni singolo oggetto.
IKEA è il sogno di Kamprad. Una casa bella e moderna… per tutti
Domenica 28 gennaio si è spento alla veneranda età di 91 anni uno degli uomini più influenti del pianeta, il quarto per ricchezza al mondo secondo la rivista Forbes. Ingvar Kamprad, fondatore di IKEA, muore nella sua umile casa a Småland, in Svezia, lasciandosi alle spalle uno degli imperi economici più importanti del nostro secolo. 190 mila sono le persone che lavorano per IKEA nel mondo; il volume d’affari dell’azienda è stimato intorno ai 38 miliardi di euro.
Kamprad non è solo un ricco imprenditore, ma è soprattutto un operaio che vendeva fiammiferi e che è riuscito a dar vita al sogno di milioni di persone. Avere una casa bella, accogliente e moderna, a prezzi contenuti.
IKEA: un nome che racchiude la storia del suo fondatore
“IKEA” è un nome che racchiude tutta la storia dell’uomo che l’ha fondata. Kamprad aveva solo 17 anni e all’inizio vendeva soltanto piccoli oggetti, utensili da ufficio o da casa: penne, orologi, calze… tutto a prezzi ridotti. E il naming stesso dell’azienda richiama le sue origini umili, perché è l’acronimo del nome del suo fondatore (Ingvar), del cognome (Kamprad), della fattoria (Elmtaryd) e del paese (Agunnaryd) dove egli visse.
IKEA: da negozio di fiammiferi a multinazionale tecnologica
IKEA iniziò a vendere mobili solo nel 1950. Sei anno dopo, Kamprad ebbe l’intuizione geniale che lo portò ad accrescere il suo business, trasformando la piccolissima azienda nella multinazionale di oggi. Il mobile “low cost” da montare. Questo ha permesso di abbattere i prezzi sui prodotti venduti, creando contemporaneamente un nuovo modello di vendita e stile di vita, in cui milioni di persone si sono riconosciute e continuano a riconoscersi anno dopo anno.
Da allora Ikea ha cavalcato l’onda del progresso, arrivando a essere una delle aziende più tecnologiche dell’intero emisfero. Come dimostra, per esempio, l’utilizzo della Realtà Aumentata per facilitare i clienti negli acquisti.
La verità sull’uomo dietro IKEA: una vita modesta, fatta di piccole cose.
Il risparmio, l’attenzione alle esigenze di tutti i clienti, anche i più poveri, hanno da sempre caratterizzato la filosofia di IKEA, forse proprio per le umili origini del suo fondatore. Kamprad, infatti, a detta di chi lo conosceva bene, ha sempre vissuto in una casa modesta, conducendo una vita semplice. Viaggiava in classe economy, guidava una vecchia “VOLVO” e gli capitava di fare acquisti ai mercatini delle pulci.
Jesper Brodin, CEO e presidente del gruppo IKEA, lo saluta con affetto, ricordandolo per l’uomo incredibile che era. “Continuerà a guidarci e a ispirarci”. Non solo un imprenditore, quindi, ma un esempio, un modello da seguire e imitare, perché ha cambiato la vita di molte persone.
Kamprad e il “mesaggio” di IKEA: dare valore a ogni singolo oggetto
Kamprad aveva un modo di vivere particolare, che si può riassumere con una sola immagine. Nel Museo IKEA di Älmhult c’è una sezione dedicata a un vecchio Fax, sopra il quale sembra che lo stesso Kamprad vi abbia scritto e poggiato un biglietto. “Non buttatelo, funziona ancora”.
Ed ecco, allora, che si spiega la visione di un uomo che ha vissuto la povertà e che, con la sua dipartita, lascia un messaggio fondamentale, un monito al quale tutti noi dovremmo prestare attenzione. Nella vita, bisogna dare valore a ogni singolo oggetto. Che è quello che, alla fine, Ikea fa meglio con la realizzazione e la vendita dei propri prodotti nel mondo.