La comodità di un dispositivo mobile per effettuare i pagamenti. Milano lancia la sperimentazione per integrare in commercio sul luogo fisico con quello online. Fantascienza? No, in Giappone e Corea è ormai una realtà e potrebbe diventarlo anche in Italia.
Il Corriere della Sera spiega come.
Contanti, bancomat, carte di credito? Tessere fedeltà, buoni sconto, schede per la raccolta punti? Le tasche di alcuni milanesi si sono svuotate improvvisamente di tutto questo e sono rimaste solo con lui, il telefonino. Trasformato in portafogli virtuale in grado di comprare qualsiasi cosa – dalla corsa in taxi alla michetta di pane, dall’ingresso al museo al cappotto per l’inverno. Eccola, la sperimentazione partita da Milano in questi giorni, come spieghiamo sul Corriere in edicola giovedì 25 ottobre alle pagine locali dedicate a Uso e Consumo. Ed eccoli, i «pagamenti facili» che avvengono semplicemente avvicinando lo smartphone al terminale POS; grazie alla tecnologia Nfc (Near Field Communication). In Giappone e in alcune città della Corea è già abitudine consolidata e anche da noi – dicono gli esperti – potrebbe diventare uso comune in tempi brevi.
Il cellulare come un POS
IL FUTURO – «Gli scenari che si aprono sono incredibili. A tendere potremmo avere ad esempio, inglobati nel telefonino, anche tutti i documenti, dalla tessera sanitaria al codice fiscale», ipotizza Sandro Castaldo della SDA Bocconi School of Management. I vantaggi in termini di praticità sono evidenti. Ma ancora, da un altro punto di vista: «Il cellulare dei piccoli artigiani potrebbe funzionare come un Pos consentendo pagamenti diretti da telefono a telefono per le prestazioni rese in casa». E non è detto che riducendo il contante in circolazione non si finisca per contenere anche il «nero» ad esso legato.
MOLTO DIFFUSI – Il sistema, dice ancora l’esperto, dovrebbe svilupparsi in tempi rapidi anche perché «rispetto al resto d’Europa gli italiani sono molto diffidenti verso le carte di credito ma, al contrario, hanno con il telefonino uno stretto rapporto. Il nostro Paese è tra i primi al mondo per diffusione di cellulari». E’ una questione di fiducia: secondo una ricerca Ispo, ad esempio, il 57% degli italiani sarebbe disposto ad abbandonare il contante anche per le spese minute; questo se gli esercenti si munissero in modo capillare di Pos e le commissioni sui piccoli pagamenti fossero basse al punto da risultare irrilevanti.
Attenzione posta sulle commissioni
LE PROSPETTIVE – In ballo c’è la torta enorme costituita dalle commissioni per le transazioni elettroniche versate ogni mese dai merchant o dai titolari di carte. Una torta che da oggi, con i telefonini, potrebbe anche aumentare. «A riprova che la posta sia così alta c’è la partnership appena siglata da tutti gli operatori italiani che con lo sviluppo di una piattaforma di pagamento mobile Nfc comune ed aperta vogliono garantire l’interoperabilità completa delle soluzioni tecniche adottate», ricorda Antonella De Giuseppe di Focus Management. Ed ecco che lancia in resta Vodafone e Telecom Italia sono partite in questi giorni con la sperimentazione e per cominciare hanno scelto Milano.
Vodafone…
VODAFONE – Inserita in 300 smartphone-cavia dalla settimana scorsa, la Sim Nfc Vodafone è l’evoluzione della Smart Pass; la carta prepagata che consentiva già transazioni «senza contatto» – come una sorta di Telepass – lanciata dalla stessa compagnia lo scorso gennaio. «Nella nuova Sim in via di sperimentazione sviluppata con Carta Si e MasterCard – e SIA come partner tecnologico – è integrata la Smart Pass. I clienti stanno provando in prima persona la semplicità di fare acquisti con il telefonino utilizzando i 10.000 Pos abilitati in Italia (1000 su Milano) che entro fine 2013 diventeranno almeno 150.000»; dice Massimiliano De Carolis, responsabile servizi di Mobile Payment per Vodafone Italia. E aggiunge: «La chiave di tutto è sì la semplificazione, ma anche la sicurezza. Dalle nostre statistiche risulta che ci mettiamo circa due ore prima di accorgerci dell’eventuale furto del portafogli mentre basta un quarto d’ora per realizzare la mancanza del telefonino». Nel caso nefasto è sufficiente una sola chiamata, quella del blocco-Sim, per mettere al riparo anche i propri soldi.
…e Telecom scelgono Milano
TELECOM – E’ iniziata lunedì e si chiude giovedì nell’ambito dell’Nfc & Mobile Money Survey anche la sperimentazione di Telecom Italia che ad ognuno dei 1000 partecipanti ha distribuito telefonini ad hoc muniti di tecnologia e Sim Nfc. «Gli avventori stanno usando lo smartphone come biglietto virtuale per i mezzi pubblici e per effettuare transazioni; per interagire con smart poster pubblicitari e acquisire informazioni sui nostri beni architettonici». Spiega Alfonso Mariconda, area Innovazione e Nuovi Progetti. «All’interno dell’area espositiva del Summit stiamo anche presentando prototipi innovativi di servizi resi possibili dalla tecnologia Nfc; auto con portiere comandate dal telefonino, totem connessi alle stazioni di bike sharing…». Cos’altro? Lo vedremo presto.
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