50 sfumature di grigio, è nato sul web il successo editoriale dell’estate. A lanciare il progetto è stata infatti un piccolo editore online australiana, The Writer’s coffe Shop, a lanciare la trilogia e a portarla al successo attraverso il passaparola con 31 milioni di copie vendute in tutto il mondo.
Il Fatto Quotidiano spiega le ragioni del successo.
Sono mamme, scrittrici e avide lettrici. Hanno dato inizio al passaparola che ha portato al successo della trilogia di E.L. James che quest’estate ha tenuto milioni di donne incollate alle sdraio. Sono le socie del Writer’s Coffee Shop, una minuscola casa editrice online di Sydney.
Un piccolo esercito di autrici sparse nel mondo, donne che scrivono nei ritagli di tempo e che non si spaventano di mettere nero su bianco fantasie sessuali e desideri di evasione. A radunarle è stata una 35enne australiana, Amanda Hayward. Madre di due bambine, ex geometra, appassionata scrittrice di letteratura erotica, è stata lei la prima a pubblicare la trilogia in versione cartacea.
“Quattro anni fa ho cominciato a scrivere fan fiction, (racconti che riprendono libri esistenti). Ma quello che scrivevamo io e le mie amiche – mommy porn, come purtroppo la gente continua a chiamarlo- non rientrava nei parametri accettati dai siti di fan fiction. Così ho fondato il Writer’s Coffee Shop: una casa editrice, ma soprattutto un luogo dove pubblicare e recensire il nostro lavoro. Scriviamo per evadere, per sognare. Il sito serve a tenere le fila della comunità”, dice la Hayward.
Capelli lisci fino alle spalle, fisionomia importante, occhiali con montatura d’oro, sense of humour irriverente, una passione sfrenata per lo shopping. E’ questa la donna che ha convinto E.L. James – entrambe autrici di fan fiction, si conoscevano online – a firmare per pubblicare la trilogia in versione cartacea attraverso il Writer’s Coffee Shop. Pochi mesi dopo il fenomeno è esploso: “Non riuscivamo a stamparne a sufficienza per star dietro alle richieste, e abbiamo venduto i diritti. Non posso svelare la somma, dico solo dire che è di sette cifre”, sorride la Hayward. “Non immaginavamo un successo così travolgente. Ma non siamo cambiate. Per noi la cosa principale è divertirci e avere una comunità di amiche. Non vogliamo rimanere a casa a fare le casalinghe”.
Sono state queste “desperate writers” che hanno gettato le basi del successo della triologia, postando commenti positivi sul libro e inviando segnalazioni alle amiche. Dopo l’exploit delle 50 sfumature il Writer’s Coffee Shop è diventato popolarissimo: oggi ha 77.300 soci (tra cui anche qualche uomo), 1985 autori (molte scrivono mentre i mariti sono in ufficio), 5077 racconti pubblicati dal 2009 ad oggi. Sarà anche una mini casa editrice -solo recentemente ha cambiato sede – un upgrade dal divano di casa della Hayward ad una stanza con tavolo, sempre in casa, ma tiene le fila di migliaia di donne sparse per il mondo, dalla Bosnia al Texas. Tutte aspiranti scrittrici.
“Abbiamo altri autori che per ora – e siamo solo nelle prime settimane- hanno venduto più di 50 sfumature. Ci piacerebbe ripetere il successo- e questa volta potremmo cavarcela da soli, senza dover vendere i diritti ad altri”, spiega la Hayward. Intanto la triologia della James è diventata a propria volta un classico da imitare, e iniziano a spuntare i racconti di fan fiction che vi si ispirano. Ferro da stiro addio, le donne di oggi scrivono.
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