Vi indichiamo 3 consigli SEO per Mobile. Innanzitutto ricordiamo che quando si parla di ottimizzazione della ricerca per le Applicazioni Mobile, la prima cosa che viene in mente attiene al cosiddetto ASO (App Store Optimization).
L’App Store Optimization è il processo di ottimizzazione continuo di un’applicazione mobile volto a permetterne il posizionamento nei primi risultati di ricerca degli store dedicati. (Il medesimo compito che viene esercitato dalla SEO per le pagine internet sul web). Naturalmente, una maggiore visibilità porterà un traffico proporzionato sulla pagina dell’applicazione, oltre all’aumento delle probabilità che venga effettuato il download dell’applicazione stessa.
Avere una presenza sul Web è un punto di partenza importante per livellare il traffico destinato all’Applicazione: più il sito è dettagliato, maggiori saranno i benefici che se ne possono trarre. Se si dispone di un blog associato a un proprio prodotto e la landing page, ancora meglio.
Abbiamo stilato qui sotto una lista di alcuni tra i migliori consigli SEO che possono incrementare significativamente la visibilità per le app mobile sui motori di ricerca e che l’e-commerce agency Jusan Network, pienamente consapevole dell’importanza di attività di web marketing di questo tipo ai fini di un business produttivo e duraturo, promuove e supporta anno dopo anno:
1) Latent Semantic Indexing (LSI) per la landing page delle App
L’ottimizzazione on-page con il set rilevante di parole chiave per la propria landing page è essenziale per Google o altri motori di ricerca per scoprire quali parole chiave utilizzare per classificare la propria pagina web.
Mentre la norma prevede l’utilizzo dello strumento Google Keyword Planner per trovare la serie di parole chiave correlate al prodotto, le parole chiave LSI ricoprono un ruolo molto importante per il rilevamento della propria landing page nei risultati di ricerca di Google.
Un piccolo esempio potrà bastare per chiarire meglio il concetto: ammettiamo di aver creato un’App che offre soluzioni per le persone che soffrono di “Stress”, e di aver impostato “Problemi di Stress” come parola chiave principale.
Ci sono tre modi per rintracciare le parole chiave LSI:
– Quando si inserisce la parola chiave nella finestra di ricerca di Google, compare automaticamente una lista di parole chiave associate alla prima: queste sono parole chiave LSI.
– Google evidenzierà il testo che risulti rilevante nei risultati di ricerca. Se si scorrono i vari risultati, si potranno vedere parole come “Stress e disturbi da stress”: anche queste sono parole chiave LSI.
– Proprio al fondo della pagina risultati della ricerca, Google mostra parole chiave addizionali che sono “ricerche correlate alle parole chiave digitata” come “problemi di stress da esame, attacchi di ansia, crisi di ansia, sintomi stato ansioso, ecc.”.
E’ importante, quando si incorporano parole chiave nella propria landing page, assicurarsi che tali parole chiave LSI siano incluse.
2) Creare backlinks per tracciare i link dei propri competitor
I backlinks sono collegamenti ipertestuali che portano a una determinata pagina web. Sono particolarmente importanti per calcolare la popolarità di un sito e sono indispensabili per gli algoritmi dei motori di ricerca che generano la SERP (pagina dei risultati del motore di ricerca).
Creare backlinks alla propria landing page o sul microsito dell’App mobile è una strategia SEO fondamentale. Più la landing page sarà collegata a siti web autorevoli, maggiori saranno le opportunità di classificarsi ai primi posti dei risultati di ricerca. Per prima cosa bisogna identificare tutti i competitor che risultano popolari nelle classifiche degli App Store. Una volta che li avrete identificati, utilizzate gli strumenti di backlinking come Cognitive SEO per controllare tutte le pagine che ricollegano all’App competitor.
A questo punto, non rimarrà che passare al setaccio tutti i siti web o i blog che elencano l’App competitor; poi scrivere agli autori (o proprietari) se possono considerare l’idea di includere un link alla vostra applicazione. In caso di risposta affermativa, i risultati saranno evidenti dal primo momento (traffico sulla pagina, download dell’app, ecc.).
3) Incrementare il tempo sulla pagina e ridurre il tasso di rimbalzo
L’algoritmo di Google monitora un aspetto molto importante che riguarda la classifica (ranking), il tasso di rimbalzo e il tempo trascorso dal visitatore sulla pagina.
Il concetto di fondo di una simile strategia sta in questo: più una persona spende del tempo su una pagina web, maggiori saranno le opportunità di classificarsi più in alto nei risultati di ricerca. Ma come si può fare, allora, per ottenere che un visitatore rimanga sulla pagina in questione più a lungo di quanto sia consentito?
Può essere molto utile, in un simile caso, parlare del problema che si sta risolvendo, per esempio quello dello stress esposto poco prima. Si può cominciare da questo punto per soffermarsi poi sulle soluzioni che potete offrire per risolvere la questione.
Questi tre spunti, se seguiti con attenzione, si riveleranno senz’altro cruciali nel permettervi di incrementare immediatamente la visibilità dei vostri siti web nei risultati di ricerca.