Da quanto è nata Amazon, sono cambiate molte cose a livello internazionale sia dal lato della domanda che dell’offerta. Dallo strapotere della grande distribuzione organizzata si sta passando all’avvento dei marketplace online. Dai mercati di massa siamo passati alle masse di mercati e dalla vendita tradizionale, alla vendita multicanale.
Ecco quali sono state le pietre miliari che hanno segnato la crescita e lo sviluppo del marketplace più famoso al mondo e quali sono le visioni per il futuro.
Il rapido sviluppo
Jeff Bezos, presidente e amministratore delegato, è il sinonimo vivente della parola e-commerce. È stato capace, infatti di esportare dagli Usa, un modello di vendita online ovunque. Dal Regno unito alla Cina, arrivando in Italia a novembre 2009 e diventando anche qui il più grande negozio online in davvero poco tempo. Dal 2007, inoltre, con il debutto dell’ebook Kindle, Amazon ha dato avvio alla produzione in proprio della parte hardware.
Non solo successi
Nonostante il flop tecnologico del Fire Phone, l’avveniristico smartphone con interfaccia in 3D lanciato lo scorso anno, Bezos non è uno che si tira indietro di fronte alle sfide, affermando durante un intervista a La Stampa, che il problema è stato meno grave di quanto possa sembrare: “Non guadagniamo niente dai nostri tablet, e nemmeno dai lettori eBook…possiamo mettere tanta tecnologia in apparecchi come questi perché i nostri profitti vengono dagli acquisti sullo store: libri, musica, film, giochi, giornali, ma anche altri beni di consumo”. E continuando sul discorso del futuro della tecnologia: “Gli apparecchi mobili miglioreranno e si diffonderanno ovunque: più autonomia, più velocità, display migliori. Questo per noi significherà maggiori opportunità di vendita, perché su tablet e smartphone è ancora più facile accedere ai nostri store, sia digitali che fisici”.
Il miglioramento continuo
Amazon sta lavorando per realizzare un proprio servizio di consegna rapida, servendosi di droni in fase avanzata di sperimentazione e che potrebbero essere impiegati a breve. Ma intanto, il servizio di consegna in giornata è attivo anche in certe zone di Milano e per rendere migliore l’esperienza d’acquisto, Amazon ha reso disponibile un app che attraverso un lettore di codice a barre, riconosce l’oggetto e lo cerca sullo store. Con l’Apple Watch, invece, basta un tocco sul quadrante e c’è pure Echo, l’applicazione a comandi vocali che permette di accedere sia ai servizi musicali in streaming ed eventualmente ordinare quello che serve solo con la propria voce. Mentre negli Usa, si può trovare il Dash Button, il pulsante per gli acquisti ricorrenti da premere ogni volta che si vuole ordinare uno specifico oggetto, come il detersivo o il dentifricio.
Le visioni per il futuro
L’obiettivo è quello di spingere sempre più clienti occasionali ad abbonarsi a Prime; per far scattare da una parte il meccanismo dello shopping impulsivo, dall’altra per invogliare ad ammortizzare i 19,99 euro l’anno del servizio. I risultati ottenuti negli USA sono evidenti: qui Prime costa 99 dollari e gli abbonati spendono in media 1500 dollari l’anno, contro i 625 dollari dei non iscritti. Per fare questo in Europa, Amazon intende puntare sulla vendita di prodotti alimentari e prodotti freschi online, per i quali la spedizione veloce è indispensabile.
Per festeggiare questa occasione speciale, Amazon ha deciso di riservare solo ai clienti Prime un’offerta speciale valida oggi 15 luglio con l’iniziativa Amazon Prime Day.
“Abbiamo preso il nome dal Rio delle Amazzoni, il fiume più grande del Pianeta”; lo ha affermato Bezos e continua: “Fin dall’inizio la nostra idea era di offrire la più grande selezione possibile di prodotti possibile; con prezzi bassi e spedizione veloce. Continueremo a crescere in questa direzione, tenendo sempre al primo posto la soddisfazione dei nostri clienti. Il loro interesse è anche il nostro”.
Fonte: La Stampa